Monitoraggio CO2 negli aeroporti

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Monitoraggio CO2 negli aeroporti

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È stato installato presso l’Aeroporto di Bari – Palese un sistema di rilevazione e monitoraggio della qualità dell’aria indoor negli spazi destinati a passeggeri e personale di servizio. La scelta è ricaduta sul modello Smilair proposto da Ion Science Italia, monitor CO2 che fornisce dati in tempo reale sulla concentrazione dell’anidride carbonica (CO2) e, contestualmente, su parametri microclimatici quali Temperatura (Temp) e Umidità relativa (RH).

image-26-10-16-10-10L’iniziativa è stata affidata a LEnviroS, società Spin-off dell’Università degli Studi di Bari, costituitasi nel 2005 con l’intento di mettere a disposizione del territorio l’esperienza maturata in ambito accademico relativamente alle problematiche ambientali. Per la prima volta in Italia ci si occupa del monitoraggio CO2 negli aeroporti.

L’inquinamento dell’aria è una problematica conosciuta da tempo e notevolmente dibattuta sia a livello di comunità scientifica sia di opinione pubblica. Le preoccupazioni per la salute umana si concentrano solitamente sulla qualità dell’aria esterna (outdoor) piuttosto che sulla qualità dell’aria degli ambienti confinati (indoor) spesso dimenticando, però, che la maggior parte delle persone passa ogni giorno più di 20 ore in ambienti chiusi (casa, ufficio …). Quello che è accaduto negli anni è stato infatti il maturare di una sempre maggiore sensibilità e consapevolezza dell’importanza delle problematiche relative alla salute ed al comfort tipiche degli ambienti confinati.

Per ambienti indoor si intendono gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali e, in particolare, quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto. In questi ambienti la composizione dell’aria è spesso caratterizzata da una miscela di composti molto variabile rispetto a quanto riscontrabile nell’aria atmosferica esterna. Possono capitareimage-26-10-16-10-10-1 situazioni in cui i valori di concentrazione di VOC all’interno sono superiori a quelli presenti nello stesso momento all’esterno. Anche a basse concentrazioni, la presenza di contaminanti negli ambienti confinati può avere un importante impatto sulla salute e sul benessere degli occupanti a causa di esposizioni di lunga durata. Ciò ha portato all’approfondimento di alcune patologie correlate all’esposizione prolungata a VOC in ambienti indoor, come la Sick Building Syndrome (Sbs) o la Building Related Illness (Bri).

Di positivo si registra che, negli ultimi anni, la qualità dell’aria indoor è stata finalmente riconosciuta come obiettivo imprescindibile di una strategia integrata relativa all’inquinamento atmosferico nel suo complesso, nonostante la misurazione e l’analisi dell’effettiva entità dei problemi legati ad una scarsa qualità degli ambienti interni dove si svolgono delle attività è compito abbastanza arduo se si considera il numero dei fattori e dei parametri da registrare, confrontare e gestire.

A tal proposito, nel lontano 1989, l’American Society of Heating, Refrigerating and Air-conditioning Engineers (Ashrae) definì l’aria accettabile quando «non siano riscontrabili sostanze inquinanti in concentrazioni pericolose ed in cui la grande maggioranza, 80% o più delle persone presenti, si trovi nelle condizioni di soddisfazione».

Un must che Aeroporti di Puglia ha voluto garantire alle persone che animano l’Aeroporto di Bari – Palese.

Per consultare l’articolo originale clicca qui

http://vglobale.it/qualita-dell-aria/18378-nell-aeroporto-di-bari-qualit%C3%A0-dell-aria-garantita.html

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